Per Pedro, tutte le strade portano a Jerez

Nick Harris analizza gli scenari che potrebbero verificarsi nel GP di Spagna e ripercorre i principali appuntamenti della classe regina legati al circuito andaluso e ai piloti di casa

Nel fine settimana in arrivo, Jerez ospiterà il suo 40° Gran Premio: ma sotto certi aspetti questo potrebbe superare tutti i 39 precedenti.

Pedro Acosta (Red Bull GASGAS Tech3) si presenterà sul leggendario tracciato spagnolo sapendo di avere altri sette Gran Premi, per riscrivere i libri di storia e diventare il più giovane di sempre ad avere vinto una gara della classe regina. Avrà tempo fino al Gran Premo della Germania, in programma al Sachsenring a inizio luglio. Finora ha sbagliato pochissimo. Cauto? Sì. Maturo? Altrettanto. In Spagna correrà davanti a un pubblico di connazionali: si ritroverà in un vortice particolare, affrontando l’ennesima prova.

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Acosta ha già vinto a Jerez: lo ha fatto nella classe cadetta, la Moto3™. Ma adesso corre in MotoGP™ ed è tutta un’altra storia. Qualche domenica fa, ad Austin, è diventato il più giovane di sempre a ottenere due podi consecutivi nella top class. Lo ha fatto portando via il primato a Marc Marquez (Gresini Racing MotoGP™), che potrebbe presto essere privato della palma di più giovane ad aver vinto una gara.

Il numero 93 si era affermato proprio negli Stati Uniti, undici anni fa, scalzando Freddie Spencer a 31 anni dal successo dell’americano a Spa Francorchamps, in Belgio.

Pedro Acosta, Red Bull GASGAS Tech3, Grande Premio Tissot de Portugal
Pedro Acosta, Red Bull GASGAS Tech3, Grande Premio Tissot de Portugal

Quando in pista c’erano le due tempi, gli spagnoli in 500 non brillavano come fanno adesso in MotoGP™. Erano tosti soprattutto nelle piccole cilindrate, dalla 50 alla 250, grazie a piloti come Angel Nieto, Sito Pons e Ricardo Tormo.

Poi è arrivato Alex Criville, che nella classe regina ha vinto per la prima volta nel 1992, ad Assen. Ero in cabina di commento e ricordo di aver faticato, nel pronunciare il suo nome mentre sfrecciava sotto la bandiera a scacchi per diventare il primo spagnolo a vincere un GP della 500. Era stato un fine settimana pieno di colpi di scena, quello, con brutte cadute per Mick Doohan e Kevin Schwantz.

Tre anni dopo, proprio a Jerez, Alberto Puig ha mandato in visibilio il pubblico che circondava il tracciato. Nessuno spagnolo, prima di lui, era salito sul gradino più alto del podio della 500 nell'appuntamento di casa. Sul podio c’era anche Criville, terzo, che in Andalusia si è poi affermato per tre volte consecutive, fra il 1997 e il 1999, l’anno in cui è diventato campione del mondo della premier class.

Poi sono arrivati i successi di Sete Gibernau, Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo e Marc Marquez, con gli ultimi due in grado di mettere anche le mani sul Mondiale. Il tracciato ora è intitolato ad Angel Nieto, tredici volte iridato, 90 volte sul gradino più alto del podio dei GP.

La pista, che si trova nella Spagna del sud, accoglie ogni anno un pubblico caloroso, appassionato e rumoroso. Acosta potrebbe farlo urlare più del solito, spinto proprio dalle voci dei fan. Luglio, in fin dei conti, è lontano. Meglio vincere subito, no?